Coca-Cola: diavolo o acqua santa?

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kryc
view post Posted on 17/12/2007, 11:52




Bibita tra le più conosciute e apprezzate in tutto il globo, la Coca-Cola nel tempo è stata più volte accusata di provocare danni alla salute. Inizialmente perché, si disse, conteneva tracce di cocaina, più tardi per il suo elevato contenuto in caffeina e zucchero, che la rende una bevanda eccitante e molto calorica. Ora per la presenza di acido fosforico che avrebbe effetti corrosivi sui denti. Qual è il vero volto della bevanda più diffusa al mondo?

Su The Why Files, sito del National Institute for Science Education statunitense nato per "esplorare la scienza dietro la notizia", riguardo alla presenza di acido fosforico nella Coca-Cola si legge: «In qualche momento della tua vita, i tuoi genitori, il tuo insegnante o qualche adulto eccessivamente salutista, ti hanno detto che la Coca-Cola è diabolica; una bevanda tanto orribile da decomporre uno dei tuoi denti se ti capitasse di lasciarvelo immerso per una notte... Se fosse vero, saremmo una nazione di tigri senza denti! Invece, sebbene in Usa il consumo di bibite tra gli adolescenti sia cresciuto del 65% tra il 1989 e il 1995, non abbiamo assistito ad alcuna epidemia di denti distrutti».

Verità o leggenda metropolitana?
Sarà così, ma qualche dubbio resta: ce la sentiamo di rischiare tranquillamente la salute della nostra dentatura o di quella dei nostri figli? Stando all'esperienza del dottor Mitchell Pohl, chirurgo dentale a Boca Raton, Florida, non sono pochi i pazienti, soprattutto giovani, che gli si presentano con parecchi denti completamente distrutti per l'eccessivo consumo di Coca-Cola. Emblematico il caso di un ragazzo di 29 anni che aveva l'abitudine di sorseggiare per ore la propria bevanda preferita mentre stava seduto davanti al computer.

Gli altri drink non sono da meno
Anche altre bibite si sono guadagnate gli onori della cronaca scientifica. Ultima in ordine di tempo Gatorade, quale portabandiera delle bevande per gli sportivi.
Un gruppo dell'Università dell'Iowa ha lasciato cinque denti immersi per 25 ore in cinque diverse bevande (Coca-Cola, Diet Coke, Gatorade, Red Bull e succo di mela al 100%). I risultati di questo studio, oltre a mettere in luce che di tale bagno nelle bibite anche le radici dei denti ne fanno le spese, ha dimostrato come sullo smalto, Gatorade è significativamente più corrosiva della Coca-Cola e della Red Bull. Le quali, a loro volta, lo sono più della Diet Coke e del succo di mela

Per i più scettici...
Anche i risultati di un esperimento di tipo "casalingo" condotto in Usa e che, in teoria, ognuno di noi potrebbe replicare, dovrebbero fare riflettere. Cinque denti sono stati posti in altrettanti bicchieri contenenti cinque tra le bevande più amate negli Usa: Coca-Cola, Snapple (the), Gatorade (alla frutta), Nesquik e Tropicana juice (arancia e mandarino). A un sesto dente è toccata la sorte di vagliare una soluzione al 99% di un prodotto utilizzato per la pulizia degli scarichi domestici.
Dopo 4 settimane il succo d'arancia aveva ricoperto il dente con uno strato grigio e molliccio simile a una muffa, il Nesquik con una patina marroncina, la soluzione disincrostante aveva sbiancato totalmente il dente che, però, risultava rotto di netto in due porzioni, il Gatorade lo aveva interamente macchiato di rosso, mentre i denti nel the e nella Coca-Cola erano diventati marroni.

Qual è la verità?
Alla fine, anche lo scettico The Why File avverte che il fosforo presente nella Coca-Cola e in altre bevande può rendere il calcio meno disponibile, con effetti negativi sui denti e sulle ossa. Secondo una serie di studi condotti alla Harvard School of Public Health l'incidenza di fratture nei ragazzi sportivi che consumano le maggiori quantità di Coca-Cola sarebbe di 5 volte superiore rispetto a quanto avviene nei coetanei più "morigerati". Ma non è tutto. Attraverso i soft drink gli adolescenti possono arrivare ad assumere dalle 500 alle 1.000 calorie al giorno. Per questo le bibite sono considerate tra i responsabili dell'attuale "epidemia" di obesità infantile.
In sintesi, sembra quindi che dietro i tanti "si dice" possa nascondersi una realtà ancora più preoccupante.

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